L’ozonizzatore

Cos’è e a che serve il prezioso apparecchio che con la nostra donazione abbiamo contribuito ad acquistare per la Misericordia di Arezzo.

Avevamo pensato che, avendo avuto anche noi voglia di fare una donazione – come molti nel nostro territorio cittadino hanno voluto farne di recente – fosse giusto consultarsi prima con la Misericordia di Arezzo (di cui facciamo parte in quanto gruppo interno Fratres donatori di sangue) per capire prima quali sarebbero state le loro eventuali esigenze più legate al periodo critico che stiamo vivendo.

In base alla pronta risposta ci siamo così orientati per finalizzare la nostra donazione a rendere possibile l’acquisto in tempi più rapidi di un apparecchio per la sanificazione dei mezzi, perché ciò avrebbe significato implicitamente maggior sicurezza per tutti, sia per gli operatori sia per i pazienti trasportati, data l’incombente emergenza sanitaria da COVID-19.

Così è stato; e, grazie (anche) a questa nostra mossa così provvidenziale, la Misericordia si sta già dotando di un nuovo apparato per l’igienizzazione a ozono.

Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

L’aspetto, per forma e dimensioni, è un po’ quello d’un tostapane, con una pratica maniglia che ne permette il trasporto e gli spostamenti.

L’apparecchio è alimentato a energia elettrica e al suo interno l’aria dell’ambiente viene forzata a passare tra due elettrodi che utilizzano l’ossigeno presente per trasformarlo in ossigeno ternario, ovvero ozono.

Questo, a sua volta, ha un altissimo potere igienizzante e disinfettante e, data la sua natura gassosa, riesce a raggiungere anche ogni apparato, oggetto e pertugio a bordo.

Si usa appunto impiegarlo sui mezzi dopo rientrati dai servizi e dopo che sono stati lavati e disinfettati con i normali prodotti a mano su tutte le superfici interne esposte.

Senza bisogno di bombole di gas aggiuntive, basta accenderlo e chiuderlo in funzione dentro il mezzo e, in una manciata di minuti, riesce a igienizzare completamente un normale abitacolo con vano di trasporto, come quello di un’ambulanza, un furgone o un pulmino. In un’auto basta ancora di meno. Ma riesce a funzionare benissimo anche in una stanza, sempre se con porte e finestre chiuse e qualche minuto in più.

Durante il trattamento non si può soggiornare dentro il locale o l’abitacolo in quanto l’ambiente viene deprivato di ossigeno e saturato di ozono (non respirabile): infatti, subito dopo finito il tempo di sanificazione, occorre ventilare un attimo il mezzo prima di rientrarvi.

L’elemento critico di questo periodo emergenziale è il fatto che nella Misericordia di Arezzo ce n’è uno solo disponibile che, ovviamente, è sottoposto a un impiego massivo quasi continuo: era perciò indispensabile e urgente averne un altro, per un ovvio criterio di ridondanza, in modo da non dover restare mai senza.

Così, con la maggior parte dei servizi speciali ora attivati in impiego specialistico anti-COVID19, il buon esito della nostra donazione – che è andata ad aggiungersi a quella dei confratelli della Valigia dei Sorrisi finalizzata allo stesso scopo – è stato quanto di più auspicabile e prezioso potessimo fare.