Oggi, la Giornata mondiale del Donatore

Qual è il significato di una giornata speciale dedicata in tutto il mondo alla donazione del sangue? Ricordare a noi tutti che donare serve, sempre. Anche in ogni altro giorno dell’anno!

Dal 2004 – quando fu ufficialmente istituita per la prima volta dall’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità – ogni anno nella giornata odierna, il 14 giugno, si celebra la Giornata Mondiale del Donatore.

È “solo” un simbolo, certamente. Ma ha il compito di farci fare meglio mente locale sulla constatazione che donare sangue (ed emocomponenti) serve sempre, anche in ogni altro giorno dell’anno.

Perché ci sono cose, fatti e accadimenti che non conoscono soste, né festività, né ferie. E non fanno distinzione nemmeno tra il giorno e la notte.

Di recente abbiamo dovuto fare i conti con il coronavirus della COVID19 (e ancora non è finita, neppure da noi) e tutte le attenzioni dell’apparato sanitario – perfino quelle relative alla donazione, vedi questione del plasma iperimmune – sono state dedicate a questa emergenza.

Allora forse, familiarizzando sempre più con questa preoccupazione la cui necessità mai s’era verificata prima in epoca moderna, ci siamo via via “distratti” da quelle più consuete, ma che invece dal canto loro nel frattempo non si sono certo azzerate.

Ecco un po’ di dati dal CNS Centro Nazionale Sangue a rinfrescarci la memoria: per un ferito grave possono servire in media da 2 a 10 sacche di globuli rossi; fino a 10 sacche per un trapianto di cuore; fino a 40 sacche per un trapianto di fegato; e fino a 50 sacche all’anno per assicurare una vita normale a una persona malata di Talassemia.

E non si creda che tale necessità sussista solo per la traumatologia maggiore, i grandi interventi chirurgici o le malattie del sangue più gravi: sono una miriade, per esempio, gli interventi di chirurgia che potremmo definire più di routine ma che comunque richiedono almeno la predisposizione di una o due sacche di sangue. E in molti casi sono stati rinviati, proprio causa periodo COVID.

Perciò questa ricorrenza internazionale – la giornata mondiale del donatore di sangue – ha in se stessa quest’anno un valore ancor più intenso, proprio a motivo della pandemia che ancora in immense zone del mondo sconvolge intere popolazioni.

Pensate: quest’anno l’OMS aveva scelto proprio il nostro Paese per ospitare la manifestazione mondiale celebrativa di oggi, che è stata invece rinviata al 2021, sempre in Italia, a causa della pandemia.